sabato 30 novembre 2013

Rewind



Riavvolgi il nastro per un momento.

Torna indietro e scandisci, sequenza per sequenza, immagini e suoni.

Sprofonda nei gironi infernali di ghiaccio nel petto.

Sali in un paradiso di rosso dipinto.
Percepisci il calore, guarda e trattieni il fiato.

Respira. Riavvolgi.

Sdraiati in un limbo di inedia. Percepisci quell’aria immobile di giorni inutili.

Riavvolgi il nastro e accarezza il calore di quelle braccia.
Le prime, le più preziose.

Potevi perderti in quelle braccia.

Potevi.

Ma quelle non sono più braccia.

Sono rami secchi che si conficcano nella carne.

Prendi le cesoie.

Non piangere.



giovedì 28 novembre 2013

Legami di sangue


Ti amo con la stessa violenza con cui ti ignoro




mercoledì 30 ottobre 2013

L'ama

L’ama

Sentiva già il grigio metallo, arrivare freddo e implacabile.

Avrebbe lacerato uno strato di cute, in manera sottile, quasi impercettibile, del tutto indolore.

Sarebbe poi sceso, arrivando fino in fondo, fino ai muscoli, alle ossa.

E poi più giù, più a fondo, dentro all’anima.

Non avrebbe sanguinato una sola goccia.

Non avrebbe esalato un fremito, né un battito di ciglia, non una lacrima.

Immobile.

Ferma.

Mentre tutto ciò accadeva alla sua vita.

E non poteva farci niente.



sabato 7 settembre 2013

Riflessi

Vedeva la sua immagine riflessa nella vetrina davanti a lei.
Strano.
Ancora oggi le sembra strano potersi guardare senza provare sgomento.

A volte si riconosce solo attraverso gli occhi, quel corpo non le appartiene, ma gli occhi sono sempre lì.

Immobili, fermi nel tempo.

Guardali, guardati, ma fai presto.

Rimani in superficie, non attraversarli.

Scappa finché puoi.

Corri via, corri via.

Corri!

Fa’ che la lama non affondi.

La ferita è ancora aperta e non ha più voglia di suturare l’anima.




Autore: Elena Roversi

mercoledì 21 agosto 2013

Splendeva su di essa la bellezza dei colori....


Splendeva su di essa la bellezza dei colori,
il flebile magnetismo delle sue parole usciva dalla bocca
come una cascata di fiori.
Tutt'attorno era amore,
Nulla ai suoi occhi parea più accecante di un contorno sfumato,
abile paradosso,dalla cui stessa sostanza sembrava ritrarsi.
Era ferma.
Immobile.
Non sembrava tacitare la sua parola,intrisa di vita.
La donna osservava il mare.
Il mare,le ricambiava il favore.
 
 
 

Autore: Vincenzo Piccolo

Si sapeva


Non passava giorno che non ne combinasse una.
Mai un giorno di noia, mai uguale.
Non riusciva a calarsi nel ruolo che si confà ad una donna come lei.
No!
Lei aspirava a...
A...
A...
Ok, non lo sapeva neanche lei a cosa aspirasse, ma tant’è.
Andava alla spasmodica ricerca di....
Di..
Di...
Alla ricerca di che cosa?
Non lo sa.
Non lo sa.
Non lo sa.
Non lo sa!





Autore: Elena Roversi

domenica 18 agosto 2013

Portami via


Prendimi per mano

e se faccio resistenza, prendimi il braccio.

Tirami, strappa.

Soffia come vento di tempesta

e sdradicami.

Non avere pietà.

Via tutto, sensa esitazioni.

Via le mani, via le gambe infilate nella terra.

Via la faccia girata a guardare indietro.

Indietro 

Verso altre facce, altri occhi e sorrisi d’un tempo, ormai svaniti.

Indietro.

Verso sguardi gelidi, nasi gelati e baci rubati

di notte, sotto un lampione.

Capelli di medusa, che volteggiano impazziti.

Tirali,

Tirami.

Non avere pietà.

Portami via.


Autore: Elena Roversi