mercoledì 21 agosto 2013

Splendeva su di essa la bellezza dei colori....


Splendeva su di essa la bellezza dei colori,
il flebile magnetismo delle sue parole usciva dalla bocca
come una cascata di fiori.
Tutt'attorno era amore,
Nulla ai suoi occhi parea più accecante di un contorno sfumato,
abile paradosso,dalla cui stessa sostanza sembrava ritrarsi.
Era ferma.
Immobile.
Non sembrava tacitare la sua parola,intrisa di vita.
La donna osservava il mare.
Il mare,le ricambiava il favore.
 
 
 

Autore: Vincenzo Piccolo

Si sapeva


Non passava giorno che non ne combinasse una.
Mai un giorno di noia, mai uguale.
Non riusciva a calarsi nel ruolo che si confà ad una donna come lei.
No!
Lei aspirava a...
A...
A...
Ok, non lo sapeva neanche lei a cosa aspirasse, ma tant’è.
Andava alla spasmodica ricerca di....
Di..
Di...
Alla ricerca di che cosa?
Non lo sa.
Non lo sa.
Non lo sa.
Non lo sa!





Autore: Elena Roversi

domenica 18 agosto 2013

Portami via


Prendimi per mano

e se faccio resistenza, prendimi il braccio.

Tirami, strappa.

Soffia come vento di tempesta

e sdradicami.

Non avere pietà.

Via tutto, sensa esitazioni.

Via le mani, via le gambe infilate nella terra.

Via la faccia girata a guardare indietro.

Indietro 

Verso altre facce, altri occhi e sorrisi d’un tempo, ormai svaniti.

Indietro.

Verso sguardi gelidi, nasi gelati e baci rubati

di notte, sotto un lampione.

Capelli di medusa, che volteggiano impazziti.

Tirali,

Tirami.

Non avere pietà.

Portami via.


Autore: Elena Roversi



mercoledì 14 agosto 2013

Sorriso




Aveva quel sorriso mesto che solo una grande perdita può giustificare.

Più che un sorriso era una smorfia e anche mal riuscita, devo ammetterlo.

Io lo sapevo.

Tra noi ci riconosciamo.

Siamo tutti uguali.

Aria incerta, occhi veloci che si guardando intorno, quasi a captare un movimento o un guizzo.

E sapete che vi dico? Qualcosa nell’ombra si muove davvero.

E poi il rumore

La voce.

Quella voce.

Quella è reale, chiara, netta.

Un grande amore non finisce con la morte.

Il nostro ci sopravviverà, io lo so.







Autore: Elena Roversi

giovedì 8 agosto 2013

Il dono


Se avesse voluto dire quello che ha effettivamente detto non è chiaro. 
 Ma tant’è. 
Aveva aperto quello squarcio che si trovava in faccia e aveva colpito. 
Ed affondato! 
Aveva il dono di ferire, suo malgrado, qualsiasi cosa fosse stata oggetto della sua attenzione.
 E ci riusciva con una precisione quasi chirurgica. 

Avrebbe dovuto studiare medicina!




Autore: Elena Roversi

Ricami


Non riusciva a decidersi mai.

L’indecisione era quella sorta di limbo in cui cadeva sistematicamente.

Se c’era una cosa in cui poteva dichiararsi sicura e determinata era proprio la sua indecisione.

Non riusciva a comprare un singolo paio di scarpe, un vestito o un panino, perché impiegava minuti a decidersi.

E spesso non decideva.

Si lasciava semplicemente guidare dall’abitudine.

Oppure se ne andava.

Nell’arte di andarsene era diventata maestra.

Potrebbe scrivere trattati, organizzare conferenze e simposi in cui spiegare, nel dettaglio, come scappare lasciando dietro di se macerie e piatti rotti.

Che poi, avrebbe scoperto in seguito, non è facile aggiustare ciò che si rompe.

Le lacerazioni rimangono lì, puoi tentare di rammendare, ma il puntocroce dell’anima non funziona.

Non funziona.






Autore: Elena Roversi

sabato 3 agosto 2013

Ispirazioni


Me so 'mbriacato
 
Quando io sono solo con te
sono immerso in una tazza di thè
ma che caldo qua dentro
ma che bello il momento.
Quando sono con te
non so più chi sono perché
crolla il pavimento
e mi sciolgo qui dentro
Quando penso a te
mi sento denso perché
io ti tengo qua dentro di me
io ti porto qua dentro con me.

Me so' 'mbriacato de 'na donna
quanto è bbono l'odore della gonna
quanto è bbono l'odore der mare
ce vado de notte a cerca' le parole.
Quanto è bbono l'odore del vento
dentro lo sento, dentro lo sento.
Quanto è bbono l'odore dell'ombra
quando c'è 'r sole che sotto rimbomba.
Come rimbomba l'odore dell'ombra
come rimbomba, come rimbomba.
E come parte e come ritorna
Come ritorna l'odore dell'onda.

Quando io sono solo con te
io cammino meglio perché
la mia schiena è più dritta
la mia schiena è più dritta
Quando sono con te
io mangio meglio perché
non mi devo sfamare
non mi devo saziare con te

Me so' 'mbriacato de 'na donna
quanto è bbono l'odore della gonna
quanto è bbono l'odore der mare
ce vado de notte a cerca' le parole.
Quanto è bbono l'odore del vento
dentro lo sento, dentro lo sento.
Quanto è bbono l'odore dell'ombra
quando c'è 'r sole che sotto rimbomba.
Come rimbomba l'odore dell'ombra
come rimbomba, come rimbomba.
E come parte e come ritorna
Come ritorna l'odore dell'onda. 

 Autore: Alessandro Mannarino

Io da solo...

Io da solo
soldatino di piombo
nelle mani di chi
non sa giocare alla guerra
attraverso lo spazio
sempre correndo
senza chiedermi dove
senza chiedermi quando
ma forse il mio treno sta già partendo.

Tu
con un filo d'argento
hai disegnato il mio percorso
poi con un cenno
lo cambi e lo rifai
a tuo piacimento.



Autore: Luca Paparatti

venerdì 2 agosto 2013

Uno, nessuno.


Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile.

A dir la verità nessuno ha mai detto un cazzo di niente.

Ti buttano al mondo e poi arrangiati!

Ma che vita è?

Che vita è?

Che cazzo di vita è?

Chi l’ha chiesta?

Come vi siete permessi?

Vaffanculo!



giovedì 1 agosto 2013

Ascolta bene

 

Alle parole d'amore si accompagnano sempre dei suoni
Ascolta bene
 Nella lontananza dei giorni perduti, puoi sentirne ancora l'eco.